Il Comitato
spontaneo Famiglie dei Masi per il No alla riapertura della Discarica ai Salezzoni
di Imer ha inviato un nuovo comunicato stampa che riportiamo integralmente:
“ A seguito della nota del Comune di Imer, interveniamo sulla vicenda perché
troviamo discutibili i contenuti e la forma usati dalla Pubblica
Amministrazione, nel rapporto con i concittadini. I nostri governanti hanno
fatto poco o nulla nella gestione della discarica e le richieste di tante
persone preoccupate sono state sistematicamente ignorate. Per tali ragioni
stiamo costituendo un Comitato con personalità giuridica e far valere i nostri
diritti nelle sedi opportune. Nel frattempo, chiediamo all’amministrazione di
Imer di dare riscontro delle proprie dichiarazioni in un’assemblea pubblica,
reclamando anche la
presenza dei Sindaci del
Primiero, i quali devono ancora spiegare le ragioni del prolungato silenzio
sulla vicenda.
Per chiarire meglio il contesto
proponiamo la cronistoria dei fatti accaduti e a seguire alcune domande...
LUGLIO – da qualche tempo si
vocifera della riapertura dei Salezzoni. Una discarica chiusa dal 2017, coperta
da uno strato di terra e teli,
ormai a fine maturazione e
pronta per la copertura finale.
AGOSTO - dopo vari solleciti il
Sindaco informa i cittadini che la PAT ha deciso di procedere invitando a Imer l’Assessore Tonina
il qualespiega ai pochi convocati che la discarica
non era chiusa ma temporaneamente sospesa, e che l’operazione doveva essere
fatta per far fronte ad un’emergenza causata dal riempimento anticipato di
Ischia Podetti. Informa infine che il sito verrà riempito negli spazi
disponibili (30.000 tons) e che l’operazione richiederà almeno un paio d’anni.
Vista la situazione, alcuni abitanti dei Masi, in disaccordo con queste scelte,
formeranno un comitato spontaneo per una raccolta firme, chiedendo al Sindaco
di essere il primo firmatario ma la richiesta verrà ignorata. In sole due settimane
raccoglieremo 3.000 adesioni che presenteremo ad inizio settembre al Consiglio
Provinciale di Trento.
SETTEMBRE – Tutti i Sindaci
della valle, fiutato il crescente malumore dei primierotti, si accoderanno alla
protesta approvando nei rispettivi Consigli comunali il NO unanime alla
riapertura della discarica. Il Comune di Imer lo farà in ben due occasioni. Viste
le
aperture politiche chiediamo
agli amministratori, collaborazione e concertazione per la salvaguardia del
Primiero. Anche in questo caso larichiesta
verrà ignorata. A quel punto tentiamo di ragionare con il Presidente della
Provincia che a sua volta ignorerà le nostre richieste.
OTTOBRE - L’Assessore Tonina
incontra i Sindaci di valle per aggiornamenti sulla discarica e le opere che la
PAT intende finanziare nel Primiero. Venuti a sapere dell'incontro ci
organizziamo in un sit-in e in tale occasione Tonina ci informa che la
discarica riaprirà comunque perché in “emergenza”. Qualche giorno dopo, egli
stesso comunicherà che l’operazione verrà fatta, soprattutto perché palesemente
avallata dai Sindaci, i quali NON HANNO MAI opposto barricate. Nello stesso
periodo il Consiglio Provinciale farà come Ponzio Pilato, rimettendosi alle
decisioni di Giunta. Nel frattempo, le mamme chiedono sostegno a Stefania
Segnana (Assessore Provinciale alla salute, politiche sociali e disabilità), la
quale gira sistematicamente per la valle, ma non troverà il tempo di
ascoltarle. Il Comitato viene infine invitato a partecipare ad una commissione
per una mozione sul conferimento in discarica dei grigliati. Altro argomento che
ci tocca da vicino di cui non abbiamo più avuto riscontri.
NOVEMBRE - Organizziamo un
incontro pubblico all’Auditorium di Fiera per favorire il dibattito e le
ragioni dei Sindaci richiedendo nuovamente supporto, trasparenza e
collaborazione. Rivolgiamo appelli di responsabilità paesaggistica e sanitaria
anche alle associazioni di categoria (SMART, l’Associazione Albergatori, Parco
di Paneveggio, Artigiani, etc..) e interveniamo ad un convegno UNESCO per segnalare
le palesi anomalie ambientali. Nel frattempo, le mamme e i bimbi si rivolgono
al Presidente Mattarella. Interveniamo in svariate occasioni su TV e quotidiani
per denunciare le anomalie. Malgrado i tanti appelli solo qualche timido
segnale...
In collaborazione con Codacons
Veneto, promuoviamo un esposto al NOE chiedendo di impedire la riapertura del
sito per le tante motivazioni da noi denunciate. Anche su quel fronte ancora
tutto tace!
Iniziano i conferimenti, siamo
ai cancelli e invitiamo i Sindaci a sostenerci: latitanti anche in quello...
Grazie al sostegno delle
minoranze riusciamo a definire un accordo per stabilire una road map della
discarica che dovrà essere messa a punto e concertata alla presenza dei
Sindaci, delle minoranze e del Comitato, chiedendo a Fugatti di salire in
Primiero per suggellare l’accordo. Invece Fugatti cambierà strategia invitando
il Comitato e il Sindaco di Imer ad un incontro negli uffici di Trento.
Decliniamo l’invito ricordando che gli impegni sottoscritti erano diversi. Il
nostro Sindaco e l'Assessore Rigoni andranno comunque a Trento per decidere in solitaria
il da farsi, incassando a premio il bonus da 400.000 euro per la Caserma dei
Vigili del Fuoco di Imer che creerà il putiferio con le dimissioni del Comandante
e successivamente del direttivo...
DICEMBRE – Viste le crescenti
tensioni Fugatti stabilisce di venire nel Primiero per comunicare le decisioni
centrali. In tale occasione, il Commissario di valle impedisce la
partecipazione all'incontro delle minoranze e della stampa, sostenendo che non centravano
nulla conl’oggetto dell’incontro e nel silenzio di
tutti gli altri amministratori, dimostrando così la scarsa capacità democratica
di rapportarsi con chi potrebbe vederla diversamente da loro e che opera per il
bene comune.
Fugatti presenta le soluzioni
proponendo la riduzione dei volumi a 8.000 tons, la chiusura anticipata a
giugno, garantendo controlli e comunicazione alla popolazione dei risultati,
trasparenza, e la successiva “copertura” da farsi solo dopo maturazione dei
rifiuti ma a carico delle successive amministrazioni. Grazie all’aiuto del
nostro tecnico - il dottor Bolzonella - prendiamo in contropiede i partecipanti
segnalando diverse irregolarità contenute in un’ordinanza firmata qualche mese
prima dallo stesso Presidente, cogliendo però anche l’occasione per proporre
soluzioni alternative.
Vista la malaparata Fugatti
chiede di fissare un incontro a tecnico a Trento per chiarire la situazione e
decidere il da farsi. Ci incontreremo la settimana successiva, concordando poco
o nulla...Qualche giorno dopo, la
Giunta Provinciale approverà la proposta di un nuovo piano rifiuti, al cui
interno il protocollo di gestione della nostra discarica. Ne chiediamo copia al
Sindaco che ci risponde di non potercela fornire perché in corso di modifiche,
volute e richieste dalla sua Giunta. A Fine anno l'Assessore all’Ambiente fa
capolino sulla vicenda inviando copia del protocollo che scopriremo poi essere esattamente
uguale a quello inizialmente proposto dalla PAT. Solo la minoranza recepirà
alcune migliorie che proporrà successivamente al consiglio. A fine anno
decidiamo di incontrare nuovamente il Sindaco. Lo informiamo che il nostro
tecnico ravvisa ulteriori irregolarità; se confermate, valuteremo vie legali.
Per l’ennesima volta lo invochiamo di lavorare insieme ma i nostri
amministratori ignoreranno nuovamente le richieste, escludendoci infine anche
dal comitato di controllo.
Approfittiamo del comunicato
per rivolgere qualche domanda ai nostri amministratori.
1. Quali sarebbero i meriti che
si arrogano gli amministratori di maggioranza, nel comunicato della scorsa
settimana?
2. Essendo stati pressoché muti
sino alla raccolta firme, qual è il nesso tra il “NO alla riapertura della
discarica” e “siamo gli uniciche si impegnano a salvare
questo martoriato paese”?
3. Qual è la logica con cui
consentite questo ulteriore scempio ambientale e il dovere citato dallo statuto
comunale, di “rappresentare la Comunità curandone gli interessi per lo sviluppo
sociale, economico e culturale”?
4. Come mai dopo quattro mesi
Ecoopera sta ancora riempendo la prima sezione della discarica? Signori
Amministratori, siete ancora così sicuri che chiuderà come promesso da Fugatti,
a giugno?
5. Perché non viene dato nessun
riscontro sulla sicurezza del sito e i controlli ambientali - tante volte
invocati e promessi -, e come mai tacete tutti su una questione così importante
per i cittadini?
6. Che fine faranno i 30 denari
(240.000 € promessi), che il comune di Imer porterà a casa sulla nostra pelle,
la salute, la svalutazione delle nostre case e delle attività?
Per inciso, i ristori vanno dai
30 agli 80 euro a tonnellata. la nostra amministrazione si è accontentata del
minimo sindacale, o forse no...
Attendiamo come sempre
speranzosi ma coscienti della realtà che ci attende...
Il Comitato spontaneo delle
famiglie dei Masi”
