
È stato purtroppo rinvenuto senza vita il corpo di M.L., l'escursionista
tedesco di 52 anni, di cui non si avevano più notizie dalla mattina di
mercoledì scorso, 9 luglio, quando aveva lasciato il Rifugio Mulaz, dove
aveva pernottato, per incamminarsi in direzione del Rifugio Rosetta.
Alla sera precedente, poco prima di mezzanotte, risaliva l'ultimo
contatto con i familiari, che ieri, attraverso la denuncia alla polizia
tedesca, ne avevano segnalato il lungo silenzio e il mancato rientro,
facendo partire in serata le ricerche. Attorno alle 21 di ieri la prima
chiamata alla Centrale operativa trentina. È stato quindi attivato il
Soccorso alpino di San Martino di Castrozza, assieme ai Carabinieri di
Cavalese e Primiero. Sono stati contattati i diversi rifugi della zona
per risalire alle informazioni utili: Rifugio Treviso e Pradidali con
esito negativo, mentre al Rifugio Rosetta non c'era la certezza assoluta
di un suo eventuale transito. Questa mattina è stato attivato anche il
Soccorso alpino della Val Bois per le verifiche nel terrirorio di
competenza. Approfittando delle previsioni, che davano una finestra di
un paio di ore prima del maltempo, l'elicottero dell'Air service center,
convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, è quindi
decollato per un sorvolo lungo la sentieristica principale, con a bordo
un soccorritore della Val Biois e uno della Guardia di finanza. Durante
la perlustrazione del sentiero numero 703, che dal Mulaz porta in
discesa verso il Rosetta, all'altezza della Torcia di Valgrande, i
soccorritori hanno scorto il corpo dell'uomo, precipitato in un canale e
finito tra due massi, un centinaio di metri più in basso. Ottenuto il
nulla osta dalla magistratura per la rimozione, con il supporto di una
seconda squadra elitrasportata in quota, la salma è stata imbarellata e
recuperata con il gancio baricentrico, per essere poi trasportata al
Campo base a Capanna Cima Comelle e affidata al carro funebre.