30 Aprile 1647
Tra i fatti ed avvenimenti che hanno scritto la storia delle nostre zone, figurano anche i processi alle streghe.
Pagina dolorosa e documento dell'aberrazione umana, codificata e legalizzata sulle credenze della superstizione e del malocchio.
Le arti occulte, le tragedie, le orgie, i presunti sortilegi, le dicerie di qualche persona maligna e l'eco dei processi, tenuti in quel periodo in varie località vicine, soprattutto la Val di Fiemme, tutto contribuì a creare un'atmosfera di paurosa mania che voleva trovare un capro espiatorio per le malattie, la morte di animali e danni subiti.
Le carte processuali riescono a darci un'idea abbastanza esatta dell'ignoranza di quei tempi e della mentalità arretrata dei giudici stessi: ma forniscono anche i nomi delle vittime disgraziate e dei preconcetti di quell'epoca, in cui molti, in una sorta di esaltazione collettiva, credevano di vedere in ogni angolo "lo spaco de le guane" o qualche "sass de le strighe". Nell'aprile del 1647 veniva arrestata ed inquisita, dal tribunale laico rappresentato dal signore Welsperg, Barbara Luciana, detta Lorenzona, che "haveva fama di strega; di haver fatto delle malie" e di essersi un giorno, alla presenza del figlio, persino "all'improvviso sfantata su per il camino". La lettura dei suoi costituti e delle deposizioni testimoniali non manca di lasciare una impressione penosa.
Eppure l'equilibrio della donna riuscì ad avere ragione di tutte le accuse: "signoro capitano, la mi facci quel che gli piace, ma non potrò mai dire una cosa che non sia, che mio figlio m'habbi veduta andare fuori per il camino per aria, come vien detto che sogliano fare le streghe, questo non è". Anche le minacce circa "l'atrocità dei tormenti che doverete patire quando di volontà non confessate" non riuscirono a smuoverla.
Le arti suggerite dal malefico, i tranelli della giustizia, le asserzioni fantasiose dei testimoni sui suoi "strighezzi et malie" non riuscirono ad avere ragione di quella robusta contadina, che, verso la fine di giugno, venne rilasciata e riconosciuta innocente.
30 Aprile 1875
L'amministrazione militare austriaca apre al traffico di veicoli, carri e bestie, la nuova strada (l'attuale strada statale n. 50) che da Passo Rolle arriva a Fiera di Primiero, in questo modo Primiero ha finalmente un collegamento accettabile con la Val di Fiemme.
Qualche anziano Primierotto narra che la prima automobile proveniente dal Rolle transitò per Primiero nel settembre 1901. Altre date riguardanti la viabilità: apertura dello Schener nel 1882; del Passo Gobbera fino a Canal San Bovo nel 1901; Passo Broccone 1910: strada della Cortella nel 1916; passo Cereda durante la guerra 1915-18.