Il concorso decreta vincitore un progetto alieno dal contesto paesaggistico, promuove intellettualizzazioni geometriche pretenziose, evocanti le guglie dolomitiche ma assolutamente distanti dal contesto antropologico del luogo, dalle sue funzioni secolari legate all’alpeggio, all’agricoltura tradizionale di montagna.
Un corpo estraneo conficcato a fianco di uno stallone in stridente conflitto non solo estetico-visuale, ma multisensoriale… la puzza di vacca sarà gradita ai clienti in doppiopetto rappresentati nei rendering di progetto? Non vogliamo subire questi capricci elaborati da “topi di città” che vogliono venire a insegnarci come fregiare le montagne “del futuro” per inseguire business aleatori (piacerà ai russi?), che abusano dei pubblici poteri per imporre tipologie architettoniche strampalate e totalmente precluse al privato… ma le norme del Piano del Parco, le prescrizioni delle Commissioni Paesaggistiche, i Manuali Tipologici valgono solo per i comuni mortali?
Diciamo no a questo progetto extraterrestre, diciamo sì ad un confronto proficuo tra gli attori del territorio di Primiero su un intervento volto a ricucire l’impianto tipologico originario e riassegnare al compendio di Malga Fosse di Sopra la sua vocazione agricola, con eventuale destinazione ricettiva agrituristica, e/o ad esperire nuove finalità di pubblico interesse connesse con la gestione dei beni ambientali di pertinenza dell’Ente Parco Paneveggio – Pale di San Martino e della Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO.
Cittadini, rappresentanti di categoria, rappresentanti di associazioni e gruppi di interessi, amministratori – conclude la nota inviata alla stampa locale – dichiariamo la nostra totale contrarietà al progetto e all’arroganza portata avanti dalla PAT e dall’ Assessore Tiziano Mellarini. Cominciamo ritrovandoci per un pranzo al sacco, a Malga Fosse di Sopra, Lunedì dell’Angelo 01 aprile 2013, ore 12.00″.
Enrico Turra e Daniele Gubert