L’idea di un drone spaventapasseri non è nuova ma questa volta riguarda la notizia del successo di un progetto italiano, che dopo essere stato premiato allo Start-Up Lab dell’Università di Trento,
raggiungerà gli Usa per conquistare il pubblico e soprattutto la giuria
del Tech Knowledge Works, competizione internazionale dell’innovazione
che si terrà ad Agosto in Virginia.
Sono Sofia Chimirri, il primierotto Marco Zugliani, Andrea Ferlini e Giorgio
Bertagnolli (del Dipartimento di Ingegneria e Scienza
dell’Informazione), Egle Andreina Rochira e Nicoletta Morra (del
Dipartimento di Economia e Management) i ragazzi dietro FLYING scarecrow, il progetto del drone spaventapasseri, scelto tra 21 idee proposte da oltre 140 studenti e dottorandi della stessa università.Il loro sistema per proteggere le colture dall’attacco degli uccelli
con l’uso dei droni rappresenta una soluzione moderna e soprattutto più
efficiente di quelle tradizionali.
“Il drone è in grado di volare sopra i campi spaventando gli uccelli,
grazie a diffusori acustici in grado di riprodurre svariati suoni, tra
cui versi di aquile, falchi ed altri rapaci. Insieme al drone, viene
fornita una base station in grado di ricaricarlo senza la necessità di
interventi da parte dell’uomo: una volta scarico il drone torna in modo
automatico alla stazione di ricarica, atterrandovi combinando tecniche
di triangolazione GPS, con rilevazioni visive, consentendogli quindi di
essere estremamente preciso. Una volta carico, il drone, è in grado di
decollare nuovamente, in modo automatico”.
E gli uccelli più intelligenti, quelli che dopo un po’ riconoscono un
innocuo fantoccio nei campi, avranno di che sudare, perché i voli del drone seguiranno un percorso completamente casuale,
impedendo ai pennuti di abituarsi e prevedere i suoi spostamenti. Il
progetto prevede voli completamente automatici, ma in caso di necessità
l’operatore avrà un apposito controller per subentrare manualmente nel
controllo dell’apparecchio.