L'estate 2025 si preannuncia come una delle più calde e
instabili mai registrate in Europa, con l'Italia al centro di un trend
climatico sempre più preoccupante. Secondo le previsioni stagionali del Copernicus
Climate Change Service (C3S), tutti i modelli indicano temperature estive
superiori alla media su gran parte del continente europeo. Negli ultimi
decenni, l’Europa ha mostrato segnali sempre più evidenti del cambiamento
climatico. Secondo i dati raccolti dai centri meteorologici europei, il
continente si sta riscaldando più velocemente rispetto alla media globale. Un
trend che coinvolge anche l’Italia, dove le temperature estive sono in costante
aumento.
Fino agli anni ’80 e ’90, le estati mediterranee erano caratterizzate dalla presenza dell’Anticiclone delle Azzorre, più mite e stabile. Oggi, invece, a dominare la scena è l’Anticiclone Nord-Africano, molto più caldo e persistente. Questa variazione ha contribuito all’intensificarsi delle ondate di calore, trasformando ogni estate in una sfida climatica sempre più estrema.
Le previsioni per l’estate 2025 sono preoccupanti: si potrebbero raggiungere i 45 gradi, con la possibilità di superare anche questa soglia. Il record assoluto in Italia risale all’11 agosto 2021 a Floridia, in Sicilia, quando furono registrati 48,8°C, la temperatura più alta mai segnata in Europa.
Oltre al caldo estremo, il rischio di fenomeni meteorologici violenti cresce in parallelo. Trombe d’aria, grandinate improvvise e temporali intensi sono sempre più comuni, alimentati dall’energia termica in eccesso nell’atmosfera.
Secondo Copernicus, il programma europeo per l’osservazione della Terra, tutti i nove modelli previsionali del C3S (Copernicus Climate Change Service) indicano che l’estate 2025 sarà ben più calda della media storica. Le anomalie termiche positive interesseranno praticamente tutta l’Europa, con probabilità molto elevate rispetto ai valori climatologici.
Il nuovo normale è un’estate più calda, più lunga e più estrema. Vivere un’estate con temperature “normali” rispetto al passato è ormai un’eccezione rara, all’interno di una sequenza di estati bollenti che si susseguono anno dopo anno.