31 Luglio
Narra un'antica leggenda, che tanti anni fa, nel mese di luglio e precisamente nella settimana che comprende S. Maria Maddalena, S.Giacomo e S. Anna, da noi comunemente chiamata "settimana fastidiosa", si abbatté su Primiero, ed in particolare su Mezzano, un violento temporale.
In quell'anno tutta la campagna era particolarmente bella.
Un giorno di quella seconda quindicina di luglio, nella canonica di Mezzano, il curato dopo pranzo si ritirò nella "stua", non prima di aver raccomandato alla perpetua di avvisarlo se in prossimità di Passo Gobbera, avesse notato una nuvoletta.
La perpetua tranquillizzò il curato, che poi però non avvertì, considerando una insignificante nuvoletta indegna dell'attenzione del curato.
In un batter d'occhio il cielo era diventato scuro e minaccioso, ed il ciclone che si prospettava avrebbe rovinato l'intero raccolto.
Il curato non si perse d'animo, in un paiolo mise dell'olivo benedetto che venne poi bruciato sulla piazza antistante la chiesa, mentre facevano eco le invocazioni a Santa Barbara e a Santo Simone.
Il tremendo uragano fu così in parte scongiurato.
La grandine investì i pascoli sopra la coppera, provocando delle slavine che secondo la leggenda sono ancora visibili, in luoghi che portano il nome di fatana o boe di Val Castel.
31 Luglio 1904
1904/14/24/32/48/62/78/88/98 in questo periodo, negli anni citati, con decorrenza dece - quindicinale (l'ultima, in ordine di tempo, è stata nel 2008) viene rappresentato sulla piazza di Prade, il dramma storico-religioso della "Tragedia di Godimondo", ma popolarmente ribattezzata di Godimondo e Fortunato, che per antica consuetudine impegna un folto gruppo di abitanti del paese nelle vesti di attori, scenografi, costumisti.
La commedia, nota in zona come la "Opara de le Prade", è ambientata verso la fine del Settecento, Godimondo e Fortunato sono due cavalieri corrotti su cui sta per cadere il fatale decreto della Giustizia.
Mentre la Misericordia e i due Angeli Custodi si adoperano per la loro salvezza.
Fortunato si pentirà ed andrà a godere degli eterni gaudi in Paradiso, mentre Godimondo cadrà nelle pene atroci dell'inferno con grande gioia di Belzebù e dei suoi diavoli.
L'autore del dramma rimane ignoto, ma è probabile si tratti di un parrocchiano di Prade, che scrisse il copione originale nel 1700. La storia narrata è talmente radicata nel ricordo degli abitanti più anziani da costituire una tradizione ed un patrimonio tramandato dalla fede e dalla fantasia popolare.
Come detto, la rappresentazione nel passato veniva fedelmente ripetuta ogni dieci anni.
Poi forse, essendo rimasta fedele ad un'epoca ormai superata, e forse anche per mancanza di aiuti finanziari per allestirla, purtroppo in questi ultimi decenni l'esecuzione non fu più regolare.
Dal 1962 infatti non fu più ripetuta, creando una grave lacuna nella cultura popolare della Valle.
Finalmente, nel 1978 fu ripresa, e ripetuta nel 1988, con grande compiacimento di tutti i cultori del nostro passato da un comitato organizzatore locale e con il patrocinio di enti provinciali e locali.
La presentazione dello spettacolo che rappresenta la lotta tra il Bene ed il Male con la vittoria del primo, il comitato ha voluto iniziarla con queste parole: "È nel solco di una secolare tradizione che riproponiamo la rappresentazione del dramma storico-religioso de "La tragedia di Godimondo".
31 Luglio 1914
31 luglio 1914 Negli uffici postali di Trento viene affisso il bando relativo al reclutamento in massa e alla mobilitazione generale, successivamente diffuso in tutta la regione.