22 Novembre 1465
Verso la metà del secolo XV le miniere di Primiero avevano raggiunto un periodo assai fiorente, e ciò è dimostrato dal testamento del pievano Paolo Huber De Alemagna, datato 22 novembre 1465, il quale donava una "fusina in cui si lavora l'argento posta nelle pertinenze della Villa di Transacqua sopra l'acqua del Canali". Secondo note semi ufficiali, nell'anno 1464 funzionavano 500 gallerie dalle quali si estraeva argento, rame, piombo argentifero ed oro, nonchè più di 100 fucine che, poste allo sbocco di ogni stollo, lavoravano a sviscerare i metalli.
Le principali si trovavano nel Vanoi, ai piedi della Val Lunga, alimentate dal rame dei fianchi settentrionali di Cima d'Asta; dall'argento di Monte Arzon e da quello della Val Martina, alle Giare Rosse in Canalet, dove sorgeva la più rinomata cava d'argento.
E dello sviluppo straordinario delle miniere unito allo sfruttamento dei ricchi boschi in questo periodo, fa pure cenno uno dei capitani della zona. "Me dicono" egli scrive "che l'anno 1459 vel circa el prencipe havea d'intrata della miniera passa 80 mila fiorini" (mi hanno detto, egli scrive, che, nel 1459, l'attività della miniera fruttava al principe circa 80 mila fiorini). Così, non desta stupore, se nell'anno 1479 si trovano nominate le gallerie di San Giorgio, di Sant’ Ulrico, di Sant’ Volfango, e se venne istituito per la zona un apposito ufficio con a capo un vicario minerale con giurisdizione esclusiva sui canopi, eccettuate le questioni criminali.
22 Novembre 1806
Con decreto datato 21 novembre 1806 il giudizio patrimoniale di Primiero, con una popolazione di 7807 abitanti veniva concentrato col giudizio distrettuale di Cavalese, dal quale vennero poi a dipendere anche quello di Fassa coi suoi 3290 abitanti.
Però, data la distanza e le comunicazioni disagevoli, vi fu nominato un giudice staccato Vincenzo Scopoli, il quale, divenne poi anche giudice minerario.