22 Giugno
Dal libro "Vita Primierotta nei suoi costumi, tradizioni e leggende", di Corrado Trotter.
La vita dei nostri antenati, con un completamente errato metodo educativo, allo scopo di intimorire i figlioli disobbedienti, immaginò che certi luoghi solitari, atti a suscitare un po' di impressione, fossero abitati da esseri consimili alle streghe, anche trasformatesi in animali.
Ecco quindi saltar fuori la vecia del salton de la Vederna che prendeva i bimbi cattivi, li incantava e li mandava poi a pascolare le sue capre.
Perciò i bimbi quando passavano davanti al bus de la vecia sulla strada che sale lassù, si tenevano stretti stretti nella gonna per paura che saltasse fuori.
Altro esempio del genere era l'auselon de 'l Lach de Pisorno, una specie di uccello-drago che passava alto nel cielo, mandando luccichii e che si fermava per abbeverarsi nel lago.
Avvisato dai genitori, esso rapiva i bambini disobbedienti e li portava ad educare in terra lontana.
Quando questi erano stati rieducati si recava a riprenderli e li riconsegnava ai genitori.
Invece l'incubo notturno, che non si era in grado di spiegare, venne personalizzato nella smara, la cui descrizione corrisponde all'immagine paurosa che la gente si fa della morte.
Spiega il dizionario Primierotto di Livio Tissot "che si trattava di uno spirito, nelle sembianze di una donna alta, magra, velata di nero, probabile rappresentazione della morte, che opprime, toglie il fiato, strangola, uccide". Quando si provava qualche incubo durante il sonno, lo si attribuiva ad una sua visita furtiva nella stanza". Certamente, anche i canopi portarono in Valle un patrimonio di leggende che, pur in parte ridimensionate e modificate nel nostro ambiente, conservarono chiare le loro origini nordiche.
La più diffusa e paurosa è quella della Caza Beatrik, il gigante magro e sparuto dalle gambe lunghe e sottili sottili che gli permettono di giungere con un passo solo da una montagna all'altra e che, dai suoi numerosi cani feroci che lo accompagnano, fa inseguire ed azzannare i bambini disobbedienti, poi prosegue: "Sotto queste umili spoglie sopravvive in mezzo al popolo la leggenda della caccia di Teodorico da Verona, che, sembra abbia voluto scegliersi una tomba regale in mezzo alle Dolomiti irte di pinnacoli e di guglie rosseggianti al tramonto". Dovunque sono arrivati i canopi si è sempre parlato di questa Caza Selvarga del berlicche, cioè del diavolo.
22 Giugno 1890
Nasce ad Imer Franco o Francesco Taufer, maestro elementare a Mezzano, durante la Prima Guerra Mondiale fu tra le file dei Kaiserjagher e deportato in Russia.
Trasferito a Torino si laureò in chimica in Italia ed ingegneria mineraria alla Sorbona di Parigi.
Parlava tedesco, francese, inglese, spagnolo e russo, svolse la sua attività presso gli stabilimenti della Montecatini quale traduttore di riviste scientifiche estere.
Morì a Milano nel 1979 ad 89 anni.
Primiero lo ricorderà come insigne storico poiché realizzò e pubblicò numerose ricerche e notizie storiche su riviste come l'archivio storico di Belluno e studi trentini di scienze storiche.
A lui si devono accurati studi riguardanti le miniere di ferro e d'argento della Valle, sulle vicende della Prima Guerra Mondiale, sui pesi e monete in uso a Primiero nei vari periodi.
22 Giugno 1915
22 giugno 1915 Il comando militare italiano, dopo aver preso possesso della valle e dei singoli paesi, sciolte tutte le vecchie rappresentanze comunali e nominato per ogni centro un sindaco di fiducia, nomina il 22 giugno un commissario civile, Giuseppe Ansaldo di Genova, il quale riesce a restaurare un clima di vita civile nella valle. Il vessillo giallo – nero d’Asburgo viene sostituito dal tricolore sabaudo mentre all’effige del vecchio ed amato Imperatore Francesco Giuseppe viene contrapposta quella di Vittorio Emanuele III, al quale nel novembre del 1915, a Fiera, viene eretto un monumento.22 Giugno 1927
Nella chiesa di Tonadico, don Guido Polo unisce in matrimonio Giuseppe Bernardin e Maria Simion genitori del cardinale arcivescovo di Chicago Monsignor Joseph Bernardin