13 Maggio 1771
Viene emessa una ordinanza pubblica sulla piazza di Fiera dal banditore, ricordiamo che Primiero era austriaco e gli ordini provenivano da Innsbruck o da Rovereto.
Quest'ordinanza riguardava le strade pubbliche, infatti si legge:
"A tutti e cadauno sia di che stato, grado e condizione che si voglia, che possegga terreni attigui a strade niuma eccettuata, non ardisca sotto verun pretesto o colore, di levare sassi dal proprio fondo e gittarli nelle strade a quelle coerenti ne riporli in alcun sito da cui possino facilmente venire a cadere in strada".
Non solo il trasgressore veniva multato ogni volta che ciò accadeva ma doveva provvedere a sgomberare la strada a spese sue.
Nel mese di giugno dello stesso anno ci fu un'ordinanza che riguardava gli alberi e i cespugli che confinavano con la pubblica strada.
Ma si accennava anche alla distruzione di rucche (rughe) e di altri insetti, nonché dell'estirpazione delle passere.
13 Maggio 1842
Da "Primiero storia ed attualità". Nasce a Primiero Giuseppe Terrabugio.
Mostrò sin dall'età di quattro anni attitudini musicali.
Compiuti gli studi ginnasiali e liceali, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Padova.
Ben presto abbandonò questo tipo di studi per dedicarsi interamente alla musica.
Di recò quindi a Monaco di Baviera dove frequentò i più celebri musicisti dell'epoca.
Frequentò la celebre scuola di Ratisbona e poi si recò a Milano dove assieme ai Padri Adamelli e De Santi promosse la riforma della musica sacra.
Nel 1886 acquistò in società con m. Enrico Bossi e il conte Francesco Lurani la rivista "musica sacra". Insegnò a Milano presso la scuola superiore di musica sacra e si dedicò alla composizione e alla traduzione di trattati d'organo e di canto corale; fu pure organista a Pavia.
Per l'organo ebbe sempre grande attenzione: infatti questo strumento nel 1800 veniva concepito come imitazione dell'orchestra.
Il Terrabugio fu insignito dell'ordine di cavaliere di San Gregorio Magno, e più tardi della commenda dello stesso ordine; fu membro di varie accademie italiane.
Nel 1924 ritornò definitivamente a Fiera, dove si dedicò ancora alla musica fino alla sua morte avvenuta l'8 gennaio 1933. Lui stesso curò il catalogo delle sue opere che numera 175 opere edite ed una dozzina di inedite.
La sua produzione comprende messe, fra cui la messa solenne, un te deum, un requiem, vespri, inni, motetti, litanie, pezzi per orchestra, diversa musica da camera.
Pubblicò, inoltre, la raccolta "L'organista pratico". Si dedicò pure al restauro degli organi: quelli di Siror, Canal San Bovo, Mezzano, Imer, Fiera, Transacqua e Tonadico furono restaurati o costruiti per merito suo.
13 Maggio 1926
S.e.r. Mons.
Faustino Tissot, vescovo emerito di Chengechow, viene ordinato sacerdote saveriano.