10 Dicembre 1928
Dal libro "Primiero storia e attualità" di Aurelio Gadenz. In questo giorno nasce a San Martino di Castrozza Lino Zecchini, il migliore di una serie di ottimi sciatori creatisi nelle fila dell'U.s. Crodaroi, fu il terzo azzurro a crescere all'ombra del Cimon della Pala.
Lino fu avviato giovanissimo allo sci. A sei anni aveva già partecipato a qualche competizione locale.
Dopo una carriera giovanile piena di successi in campo provinciale e nazionale, passò stabilmente nella fila della squadra azzurra, dove rimase ininterrottamente per 7 anni, ottenendo buoni piazzamenti in campo internazionale.
Lino Zecchini attraversò il suo momento magico dal 1953 al '56. Grazie alla sua capacità di adattamento seppe in quegli anni eccellere in tutte le specialità conquistando ai campionati italiani assoluti due secondi posti nel 1953, due secondi posti ed un terzo posto nel '54, due posti d'onore nel '55 ed infine un bronzo ed un quarto posto nel '56. Ebbe inoltre la grande gioia di gareggiare ai mondiali di are, in Svizzera, nel '54, dove si piazzò al 40° posto nello slalom.
La sua grande occasione giunse nel 1956, a Cortina D' Ampezzo, dove si presentava come possibile candidato ad una medaglia olimpica.
Un anno intero di dura preparazione lo portò in splendide condizioni sulla "terribile" pista delle Tofane.
Durante le prove per la discesa libera, la sfortuna si accanì contro Lino che franò rovinosamente su di un atleta russo cadutogli davanti.
Zecchini stava scendendo velocissimo e nulla potè fare per evitare lo scontro che gli causò una fortissima contusione al capo.
I tecnici azzurri tentarono comunque di schierarlo in "libera", ma le condizioni fisiche del discesista di San Martino non gli permisero di portare a termine regolarmente la gara. Fu purtroppo squalificato nella libera e non poté essere nemmeno schierato negli slalom.
La grande esperienza maturata da Lino in campo internazionale è stata poi messa a disposizione di moltissimi allievi della scuola di sci, a conclusione della carriera agonistica del validissimo atleta di San Martino di Castrozza.
10 Dicembre 1957
1953 Con lo sviluppo dell’industria alberghiera, del legname e dell’artigianato, la centrale dei Boaletti divenne insufficiente a soddisfare le domande di energia. Per i Comuni costituenti si presentò l’esigenza di costruire una nuova centrale. La soluzione urgeva anche perché altre e più potenti Società Idroelettriche stavano accaparrandosi le acque dei nostri torrenti. Uno dei progetti più curiosi fu quello presentato dalla S.I.C.I. che prevedeva la costruzione di quattro centrali e quattro laghi artificiali, dei quali uno prevedeva la sommersione di tutte le campagne di Mezzano ed Imer e dell’abitato dei Masi. Il 31 agosto 1953 si giunse all’istanza con la quale, congiuntamente alla S.I.C.I., l’Azienda Consorziale chiedeva la concessione dello sfruttamento totale dell’alto Cismon. Fu così che l’Azienda Elettrica Consorziale Municipalizzata di Primiero costruì l’impianto idroelettrico di Castelpietra a valle della vecchia centrale Boaletti che fu dimessa. La costruzione della nuova centrale iniziò il 5 dicembre 1955 e fu terminata il 15 giugno 1957, funzionante parzialmente il 18 luglio 1957 e per intero il 10 dicembre dello stesso anno.
1959 L’impianto idroelettrico della Val Noana è costituito dall’opera di presa sul torrente Cismon in località Valmesta, dal canale di derivazione in galleria che porta l’acqua dall’opera di presa alla diga in Val Noana ed infine dalla centrale di San Silvestro. Limpianto fu ultimato nel 1959 dalla Società Selt Valdarno, che ne rimase proprietaria fino agli inizi degli anni sessanta, quando cedette gli impianti all’ENEL.