2 Agosto 1914
L'impero Austro- Ungarico dichiara guerra alla Serbia.
Oltre 280 giovani Primierotti chiamati alle armi, non torneranno più.
2 Agosto 1916
Nelle precedenti edizioni abbiamo accennato alla necessità che nell'estate 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, il fronte delle Alpi di Fassa fosse mantenuto costantemente attivo, per distogliere l'attenzione degli austriaci dal settore dell'Isonzo, dove il comando supremo italiano si stava preparando a svolgere alcune importanti azioni militari.
Il comando del 4^ Corpo d'Armata autorizzò il generale Ferrari a trasferire le sue truppe dalla testata del Cismon a quella del Vanoi, e ad organizzare un attacco alle forcelle di Cece e di Valmaggiore.
Queste erano un obiettivo assai importante, perché, in caso di successo, i reparti del nucleo potevano spingersi verso Predazzo e minacciare di fianco e alle spalle e difensori dello sbarramento di Val Travignolo.
Il primo a muoversi fu il 23^ fanteria il quale, senza che il nemico se ne accorgesse, nella notte del 31 luglio compì una lunga e difficile marcia, portandosi sul costone tra rivo Valzanca e rivo Miesnotta e poi, per collegarsi con il 41^ bersaglieri, sul costone tra rivo Miesnotta e rivo Stuat.
Scopo di questo spostamento era anche di mascherare la contemporanea marcia del grosso dei reparti attraverso Passo Gobbera.
Il giorno 1^ agosto 1916 le forze del nucleo risultavano infatti, già dislocate nelle seguenti località: il 23^ fanteria, il cui comando era ai Masi di Tognola, aveva il 1^ battaglione nell'Alta Valzanca, il 5^ nella Media Valzanca, il 4^ allo sbocco di Val Tognola nella Val Sorda e il battaglione di marcia a Siror; il 49^ fanteria, con sede del comando Mezzano, aveva il 1^ e 3 battaglione a Mezzano, il2^ a Passo Rolle e il battaglione di marcia a Zortea; a Fratazza la 1^ salmeria speciale e la 37^ batteria del 21^ gruppo someggiato; a Tonadico la 426^ batteria da 149 g e la 459^ da 120 l del 21^ gruppo someggiato; a Fiera di Primiero, oltre il comando del nucleo, le sezioni sussistenza, e sanità della CRI, l'ospedale someggiato n. 117, la 2^ salmeria speciale, la sezione autofotoelettrica 303 f e le sezioni fotoelettriche carreggiata e someggiata; a Mezzano l'ospedaletto someggiato n. 311; a Imer il comando del 21^ gruppo someggiato e una sezione della 359^ batteria da 210, il comando, la 4^ e la 5^ batteria del 2^ gruppo artiglieria da campagna; a Gobbera l'ambulanza da montagna della CRI n.60; a Canal San Bovo il comando, la 63^ batteria da 240 e la 68^ e metà della 66^ batteria da 58 b del 19^ gruppo bombarde; a Zortea la 458^ batteria da 120 l e le centurie 235^ e 555^ della 7^ compagnia minatori del 21^ gruppo someggiato; sulle alture di Tognola e Passo Colbricon tre sezioni della 38^ batteria del 21^ gruppo someggiato.
Tutti i reparti ritirati dalla linea dell'Alto Cismon e in movimento verso il nuovo fronte furono subito impiegati nella sistemazione e costruzione di strade, per consentire lo spostamento in avanti delle artiglierie e, soprattutto, di quelle di medio calibro verso le cime di Arzon e Valsorda e, di quelle da campagna, su Cima Paradisi, le tre particolari posizioni dalle quali si dominarono le forcelle di Valmaggiore e di Cece.