3 Gennaio 1873
Muore a Tonadico Antonio Prospero, appassionato di scienze naturali e chimica, studioso autodidatta, farmacista ricercato e consultato, scrittore e poeta. Borgomastro di Fiera, a lui si deve il compimento della strada dello Schener e l'apertura della strada del Rolle. Pioniere dell'alpinismo, valorizzatore dei nostri monti e del turismo, amico dell'inglese Ball, che pubblicò a Londra una guida su Primiero ed il cui nome è perennemente ricordato dall'omonimo passo sulle Pale di San Martino. Uomo di forti sentimenti umani, progressista, sostenitore dello sviluppo economico e industriale, promosse l'istruzione pubblica e popolare nelle nostre zone. Di umili origini, figlio dell'oste Battista detto Marchet da Zorzoi e di Apollonia Pradel. Contemporaneo di Luigi Negrelli, ne condivise gli studi nel collegio vescovile di Feltre, dove, nel 1815, ottenne il 4° premio di grammatica. Purtroppo date le scarse condizioni economiche della famiglia dovette rinunciare alla frequentazione delle scuole. Nel 1830 sposò Federica Sartori, zia della giovane Teresa Sartori, conosciuta come la Santa di Molaren. Oltre alla grande casa all'entrata di Fiera, di cui nel testamento legò alla comunità di Primiero due locali quale centro di lettura, con tutti i suoi libri, il medagliere e la somma di 500 fiorini, era proprietà del Prospero la ben nota Stala-granda, cioè il maso in bellissima posizione a Molaren di Mezzano, con fabbriche rustiche ed abitazione, esteso per circa 7-8 ettari e che nell'inventario in seguito alla sua morte fu valutato 7.458,33 fiorini, oltre tre volte il valore della sua casa di Fiera. A Stala-granda faceva eseguire coltivazioni varie ed esperimenti agricoli, specie in riferimento all'allevamento, che servissero da guida per i contadini della valle. Promosse iniziative per razionalizzare la cultura agraria e la pastorizia. Divenne un ricco proprietario terriero, che mai tralasciò di servirsi della propria ricchezza per aiutare gli altri. Morì nella sua stanza, al tavolo di lavoro. Le sue ultime volontà furono conformi a quelle che lo animarono in vita. Agli eredi delle sue terre, impose, con sanzioni, continue migliorie ai prati, al bestiame, al frutteto, al bosco, al vivaio che doveva fornire gratuitamente le piantine ai comuni, all'apiario da cui annualmente si dovevano distribuire delle arnie per sensibilizzarne la coltivazione. Assegnò ai preposti comunali 2.000 fiorini "per l'istituzione in perpetuo di un insegnante di disegno, di architettura, di agricoltura, per istruire i nostri contadini ed artigiani, e renderli capaci nelle varie professioni, particolarmente i muratori e falegnami".
3 Gennaio 1882
In questo anno la strada dello Schener inizia ad essere una mulattiera facilmente percorribile per quei tempi.