24 Giugno 1809
Viene fucilato a Mantova Antonio Bianchi, considerato uno dei capi dell'insurrezione tirolese ed arruolatore di volontari a Primiero e nel Regno Italico.
Nel 1806 il Trentino era stato ceduto alla Baviera ed in seguito, l'autonomia dei comuni soppressa in omaggio all'idea di un governo centralistico: eliminati gli statuti e le carte di regola, ed a Primiero cessò di aver valore legale l'antico statuto plurisecolare.
Non bisogna però credere che queste innovazioni fossero bene accette dalla popolazione, gelosa dei suoi privilegi e dei suoi antichi diritti, alcune ragioni di questo malcontento furono sfruttate per scopi politici dall'Austria.
Essa aveva già preparato le trame per un'alzata di scudi in tutta l'Italia Settentrionale, il progetto dettagliato dell'insurrezione tirolese era stato combinato insieme con l'arciduca Giovanni.
Vennero diramati numerosi proclama che invitavano all'arruolamento, ed anche nelle nostre zone si ebbe un certo seguito.
A Fiera venne nominata una deputazione di difesa, con a capo Angelo Michele Negrelli, la quale decise di armare immediatamente quattro compagnie di bersaglieri per combattere contro i bavaresi ed i francesi.
A dirigere l'arruolamento di nuovi volontari ed a coordinare ogni cosa circa l'insurrezione era giunto a Primiero il capitano Ottavio Bianchi, già d'accordo con i capi del movimento locale; vi rimase fino a che il Negrelli venne scelto quale comandante la piazza di Primiero e diresse la deputazione di difesa, che organizzò in varie occasioni delle marce nel feltrino e nel bellunese, dove dal Tesino e da Primiero di diressero i turbolenti che "volevano scimmieggiare le imprese di Andrea Hofer". Finchè le zone confinanti erano in mano austriaca il problema più importante era quello delle sussistenze, perciò la commissione si rivolse al bianchi perché "ordini all'i.r. Daziale di Bastia di lasciare introdurre dall'estero generi alimentari senza il solito dazio...visto che essi erano destinati ad uso militare". La richiesta non ebbe tuttavia risposta alcuna, perché la sera di quello stesso giorno (23 maggio 1809), il Bianchi sorpreso dalle gendarmeria francese a S. Cipriano sopra Agordo, venne fatto prigioniero mentre stava arruolando dei giovani per la leva in massa, diretta contro Belluno.
La notizia non mancò di provocare a Primiero un'impressione penosa.
E la deputazione si affrettò a far pervenire una domanda in favore di lui, al comando militare francese di Belluno, nonché ad avvertire del fatto i comuni contermini.
Però tutte le istanze non servirono a nulla; la sorte del bianchi era ormai segnata dal momento della sua cattura; egli fu trasportato a Mantova, sottoposto a processo, e fucilato il 24 giugno del 1809 come capo della massa degli insorti e come arruolatore di volontari nel Regno Italico.
Dal libro "Primiero e la sua storia", di Antonio Zieger.
24 Giugno 1885
Nel 1885 la S.a.t. Tiene per la prima volta il suo congresso annuale a Primiero.
All'epoca era delegato della società degli alpinisti tridentini a Primiero il dottor Carlo Ben avvocato di Fiera di Primiero, e i soci erano Ernesto Boso di Canal San Bovo, il dott.
Carlo Brentel di Primiero, il dott.
Osvino Capello medico condotto di Canal San Bovo, e Massimiliano Loss di Caoria.
Le guide alpine del distretto di Primiero allora accreditate erano Michele Bettega di Transacqua, Domenico Loss di Caoria, Giovanni Orsingher di Canal San Bovo, Giacomo Feldkircher di Tonadico, Pietro Tisot di Transacqua, Michele cordella di Tonadico, Enrico Taufer e Girolamo Trotter di Canal San Bovo.
24 Giugno 1906
Nasce a Fiera di Primiero Augusto Toffol, figlio di Giovanni, uno dei pionieri del turismo di San Martino di Castrozza e proprietario dell'albergo Cimone.
Augusto Toffol dopo gli studi a Bolzano intraprese subito la carriera di albergatore lavorando a Vienna presso l'Hotel Imperiale, poi al Grand Hotel di Venezia (oggi Gritti) . Padrone ormai dell'arte, quello dell'albergatore più che un mestiere per Augusto Toffol è sempre stato un'arte, dirige l'Hotel Cimone ed il Sass Maor a San Martino di Castrozza, poi il Grand Hotel Carezza, l'Hotel Oswald a Selva di Val Gardena, per poi tornare, dopo essere stato in altri alberghi sul Lago di Garda, a Venezia con il bar ristorante del Casinò e con l'albergo Lio Grando.
L'Hotel Majestic Cimone distrutto da un incendio, viene ricostruito; ma unitamente a questo Augusto Toffol gestisce a Venezia la taverna Alla Fenice ed in seguito riaprirà l'Hotel Cimone; quale ormai come uno degli ultimi albergatori che hanno dato lustro e fama a San Martino di Castrozza.
Nella sua intensa carriera di albergatore ha anche trovato il tempo durante il conflitto Mondiale del 1940-45 di essere il presidente del comitato di liberazione di Primiero.