20 Maggio 1880
Muore a Venezia Giuseppe Loss nato a Caoria nel 1831 figlio di Domenico detto Zusco e da Giuseppina sorella dell'ing.
Negrelli, la partigiana antinapoleonica.
Fu capitano distrettuale a Cles e a Primiero.
Studioso di scienze naturali e geologia pubblicò numerosi opuscoli su diverse materie, lasciò parecchio materiale manoscritto tra cui l'abbozzo della storia di Primiero, che non portò a termine.
Il materiale però fu largamente d'aiuto al cugino Ottone Brentari per gli studi che successivamente compì sulle nostre Valli.-1988 Aldo Villabruna del gruppo "Amici del museo di Belluno" scopre nella valle dello Schener in località Val Rosna un accampamento a carattere residenziale che risale a circa 11.000 anni fa. La scoperta dei depositi antropici viene fatta dal Villabruna ancora nel 1987 in occasione di uno sbancamento del cono di detriti per la rettifica della strada statale, immediatamente vengono salvati dalla ruspa alcuni reperti quali: manufatti litici, ossa umane e di mammiferi che documentavano la presenza dell'uomo alla fine del paleolitico superiore, all'incirca tra 10.000 e 12.000 anni fa. Solo nel maggio 1988 con l'arrivo dei finanziamenti stanziati dalla regione Veneto e dalla provincia di Belluno iniziano gli scavi che verranno denominati "ripari Villabruna". Lavora l'equipe di archeologi guidata dal prof.
Broglio ordinario di paleontologia umana dell'Università di Ferrara.
Il riparo si colloca sul fianco sinistro della Val Cismon immediatamente a monte della confluenza del torrente Rosna con il Cismon, tra i 510 e i 520 metri d'altezza.
I ripari si aprono verso occidente sotto una parete verticale formata da calcari selciferi del biancone, su un ripiano soprastante la profonda gola del Cismon, che scorre un centinaio di metri sotto.
Le ricerche hanno messo in risalto una sequenza di livelli di occupazione della fine del paleolitico superiore, in questo intervallo cronologico un gruppo di cacciatori ha occupato più volte il sito.
Le tracce dell'antropizzazione sono quelle caratteristiche dei siti della stessa età: manufatti di selce, scarti e residui di lavorazione, ossa di mammiferi spezzate e talora combuste, frustoli di carbone, qualche raro manufatto d'osso e qualche oggetto ornamentale.
Gli scavi portano ad rinvenimento eccezionale per la sua rarità: la sepoltura di uomo scheletro di uomo dell'età di circa 20 anni, risalente a 11.000 anni fa,e di una sensazionale pietra tombale che ricopriva lo scheletro a forma di parallelepipedo irregolare di cm 28x18x8 con pitture in ocra rossa ancora leggibili.
Attorno allo scheletro si trova il corredo di caccia.
La parte inferiore dello scheletro è stata distrutta dalla ruspa; la parte superiore dal bacino al cranio, si trova entro la fossa in cui il cadavere è stato deposto, nel deposito.
Frammenti di ossa lunghe degli arti inferiori, spezzati dalla ruspa, sono stati trovati nel deposito sconvolto, fin dalle prime ricerche.