18 Marzo 1771
Primiero faceva parte dell'Impero austriaco e precisamente del Tirolo e del circolo di Rovereto.
Il notaio di Primiero era Celso Trotter e il cancelliere dell'ufficio vicariale Domenico Antonio Gilli, a quest'ultimo ufficio arrivavano da Rovereto e da Innsbruck le grida o ordinanze, che il notaio o il cancelliere annotavano sulla "litera o registro di tutti gli ordini", dopo che il banditore, nel 1771 Marco Colombini, ne aveva dato lettura sulla pubblica piazza, in un giorno festivo, alla presenza di testimoni.
Il 17 marzo 1771, venne letta l'ordinanza riguardante lo stagno e il piombo, che così diceva:
"D'ordine e comando dell'ill.mo sig. Giambattista Pasotti De Friedenberg g.c. Capitano e vicario di Primiero.
Essendo l'eccellentissimo governo stato messo da degni riguardi ad ingiungere l'inibizione di introdurre stagni da stati esteri, scoprì anche alla sua attenzione la premura di far mettere in uso solamente li stagni fini, perché meno pericolosi per la salute degli individui, che però con il tenor di questo ordine successivo a precedenti, fa graziosamente additare a tutti e cadauno, chiunque che volesse provvedersi di simili metalli o travagliati o vergini, di doverseli procacciare dai forni o fabbriche dello stato austriaco, presso dei quali non ritroverassi se non puro e scelto stagno distintamente marcato. (che se poi alcun proprietario volesse riformare vasi di tal natura lasciandoli adulterati o misti a piombo, come purtroppo si praticava, non sarà vietato averne anche di misti, quali però per tali o non altrimenti, verranno dal fabbricere marcati).
L'ordinanza continua riferendosi ai "petrari" coloro che vendevano il peltro, ai quali era impedito di far lavorare i peltrari vaganti.
Colui che dava loro lavoro anche segretamente veniva multato con 25 fiorini e bandito dalla Valle, privandolo dei suoi strumenti.
Oltre allo stagno era severamente proibito introdurre piombo forestiero sia grezzo che lavorato, in palle o pallini.
Con ogni probabilità l'ordinanza dello stagno più che dettata dalla prevenzione alla salute dei Primierotti, lo dal fatto che il peltro introdotto da altri stati, Italia e Veneto, costava meno degli stagni fini prodotti dalle fabbriche austriache.