2 Febbraio 1799
Nel 1798 Imer, che formava una sola curazia, venne staccato da Mezzano ed eretto in esposi tura. Decise la separazione il governo con un suo decreto.
Nel 1785 la curazia assieme a tutto il decanato cessa di essere soggetta alla diocesi di Feltre e viene unita a quella di Trento.
Negli archivi della parrocchia di Mezzano è conservato un curioso documento. È datato 2 febbraio 1799, l'anno seguente alla separazione da Imer.
La popolazione di Mezzano "volendo eleggere il suo curato e vedendosi priva di riscontro dal rev.mo Ufficio Spirituale di Trento" si rivolge all'Ufficio Vicariale (politico) di Primiero, il quale permette che allo scopo di eleggere il curato si raccolga "la vicinia" nel giorno 17 febbraio sotto la presidenza dell'Ufficio Vicariale.
L'11 ottobre 1900 la luogotenenza di Innsbruck con decreto partecipa che il ministero per il culto e per l'istruzione, con dispaccio ordina "sia riaggiustata la fassione del curato" (allora don Francesco Bernardi) prendendo per base la congrua di un curato d'anime indipendente.
2 Febbraio 1902
In una suggestiva località del comune di Tonadico si trova la cappella votiva della Madonna della Luce.
Il piccolo edificio porta un nome significativo e ben augurale datole da Pietro Trotter che nel lontano 1902 l'eresse in voto, per non esserci stata alcuna vittima durante i lavori di costruzione della vecchia centrale elettrica.
2 Febbraio 1973
Muore Oreste Rauzi, vescovo ausiliare di Trento, familiare ai Primierotti.
2 Febbraio 1983
Viene consacrato cardinale l'Arcivescovo di Chicago mons. Giuseppe Bernardin nato negli Stati Uniti da madre e padre primierotti.
Nasce a Columbia, Carolina del Sud, il 2 aprile 1928, da Giuseppe Bernardin e Maria Simion.
Quest'ultima rimasta vedova, rifiutò l'invito dei parenti di rimpatriare, seppe resistere da sola, e riuscì, col suo lavoro di sarta, a mantenere ed a far studiare i propri figli.
Fu durante l'università che Giuseppe manifestò la vocazione al sacerdozio.
Nel seminario di Baltimora e nell'università di Washington, il giovane studente si formò un'educazione universitaria approfondita, con un'impronta aperta, internazionale, "uscendo da tali studi superiori con i gradi accademici di teologia, belle lettere, arti e scienze". Dal giorno della consacrazione sacerdotale, avvenuta il 26 aprile 1952 nella chiesa di San Giuseppe in Columbia, ha inizio per don Giuseppe una rapida carriera ecclesiastica, "unica negli annali della chiesa cattolica statunitense" e dovuta particolarmente alla sua solida preparazione.
Dopo 14 anni di incarichi in varie parrocchie e nella diocesi di Charleston nella Carolina del Sud a cui si applico con zelo e capacità, venne eletto vescovo ausiliare di Atlanta in Georgia e consacrato nella cattedrale di Charleston il 26 aprile del 1966, è il più giovane vescovo degli Stati Uniti, a soli 38 anni.
La sua carriera non conosce sosta alcuna.
Dopo essere stato nominato presidente del consiglio di amministrazione della Associazione Cattolica Nazionale dell'Educazione, papa Giovanni Paolo II lo eleva alla dignità di arcivescovo di Chicago di cui prende possesso il 22 agosto '82.
L'arcidiocesi di Chicago è la più estesa ed importante degli Usa., con un enorme insieme di diversissime comunità. La domenica seguente all'investitura come Arcivescovo di Chicago, ben centomila persone di ogni estrazione razziale e religiosa si radunarono a Butler Field per festeggiare mons.
Bernardin con un pic-nic all'aperto.
Il 29 novembre 1982 il prestigioso settimanale "Time" gli dedicò la sua copertina, un fatto che negli Stati Uniti ha grande rilievo e grande eco. "È una forte personalità che viene messa in risalto; il suo ascendente ed il suo prestigio fanno di lui oggi uno dei personaggi più dinamici del mondo cattolico in America, anche perché, nel frattempo, Bernardin ha presieduto alla redazione di uno storico documento in nome dei 276 vescovi degli Usa.
Sull'uso pacifico della forza nucleare". Arrivato ormai a questa posizione tanto rappresentativa, era logica ed imminente ormai anche la dignità cardinalizia, ed infatti il 2 febbraio 1983 ne ricevette in San Pietro l'investitura con l'imposizione del cappello cardinalizio.
Dopo aver ultimata la celebre lettera pastorale sulla guerra e la pace, approvata oltre che da tutti i vescovi, anche dal Papa e da svariati teologi, lettera che viene definita "la sfida della pace", il cardinale Bernardin venne a Roma per un sinodo e, nell'occasione visitò Primiero, la terra delle sue radici.
Fu accolto dai Primierotti con entusiasmo ed anche con orgoglio, ma egli ha fatto capire che il "revival" della nostalgia, la ricerca delle "radici", la retorica del compiacimento perché un figlio della vallata si è fatto onore sono una cosa, mentre il suo modello di vita, di impegno, di riflessione spirituale, vola molto lontano, non solo dal localismo, ma anche da un eventuale "trentinismo" in fatto di emigrazione, perché deve essere sempre pronto e presente a combattere ovunque per la giustizia sociale.
Nelle monografia tracciata dal francescano Bonifacio Bolognani, si legge, tra il resto, che "il Cardinale Bernardin, oltre che essere un organizzatore, un intellettuale onesto, un costruttore di consensi, un guaritore che sa rimarginare ferite, una personalità di primo piano, che è altresì stato definito dalla stampa, la quintessenza di un uomo politico della chiesa, pieno di calore, cortese, intellettuale, alla mano, aperto a tutti, sensibile...".