2 Novembre
Nei tempi passati, il 2 novembre, dopo le funzioni del mattino, si costumava che donne e ragazzi, appartenenti alle famiglie più povere, girassero nei paesi presso le case degli abbienti, in cerca di quella che era chiamata "la carità dei morti". Ricevevano pannocchie, cavoli e fagioli.
Era uno spettacolo triste: quelle derrate dei ricchi, erano frutto dei campi lavorati per loro proprio dai poveri.
Un'altra credenza assai lugubre diffusa nel passato era che nella notte del 2 novembre, le tombe si schiudevano e tutti i morti ne uscivano e si disponevano in corteo, ciascuno con una fiammella.
Dinanzi a tutti si collocava l'ultimo seppellito, recando il gonfalone e così passavano per le vie del paese soffermandosi nelle loro case e poi, recitando il "miserere" tornavano in ordine al cimitero.
2 Novembre 1367
L'insegnamento religioso veniva impartito con metodo assoluto, impositivo, che ammetteva come base una fede incondizionata, e minacciava le pene dell'oltretomba a chi non lo rispettava, ad esempio non frequentando le funzioni religiose o bestemmiando.
Nella rubrica undicesima, del libro primo degli statuti di Primiero del 1367, si ordina: "di non bestemiar Iddio, Maria, né i suoi Santi, tanto in giocho, come in fuori di giocho, sia in che si voglia occasione". La pena era il pagamento di 60 soldi per ogni bestemmia.
Il malcapitato che non poteva pagare "se la vedeva brutta" dato che doveva essere gettato tre volte nell'acqua.